(Azimut Yachts: Magellano 66, il long range yacht da 20 metri – Barchemagazine.com – Luglio 2022)
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Scopriamo insieme a quanto possono arrivare i consumi in mare..
L’aumento del costo del carburante , già di per sé particolarmente elevato nella nostra penisola, ha inciso chiaramente anche sui consumi della barca da diporto, utilizzata durante la stagione estiva da migliaia di appassionati di mare e di nautica.
In questo articolo affronteremo il discorso sui consumi per le barche a motore di qualsiasi tipologia (barche, gommoni, ecc) e di qualsiasi dimensione, escluse tutte quelle imbarcazioni che superano i 24 metri di lunghezza.
Certamente è un dato di fatto che oggi capire quanto consuma una barca, a differenza di quanto avviene con estrema facilità all’interno del mondo automobilistico, è cosa quasi impossibile. Questo si può facilmente dedurre dal fatto che se nel campo automobilistico spesso l’azienda produttrice del motore è la stessa delle altre componenti dell’auto, con le imbarcazioni è difficile stabilire dove un motore verrà effettivamente applicato.
Quindi diventa fondamentale avvalersi dell’aiuto di un concessionario di barche serio ed affidabile.
Oltretutto, a vantaggio dei produttori di motori per il settore della nautica da diporto, non esiste ad oggi una normativa che indichi ai costruttori di propulsori le modalità con le quali indicare i consumi barca sul certificato di potenza, più comunemente conosciuto come libretto, ma solo l’obbligo di indicare i consumi dell’imbarcazione.
Alla fine ci troviamo aziende produttrici che potrebbero e scrivono il consumo massimo di una tipologia di motore, altre che si basano su un calcolo consumo carburante medio con una proporzione a “5 steps”. Altri infine indicano un consumo medio sulla base di test effettuati (realizzati su una sola imbarcazione, quindi da considerare davvero poco attendibili.
Vuoi acquistare un gommone? Leggi alcuni nostri consigli in questo articolo .
Solo in tempi più o meno recenti alcune case produttrici di motori fuoribordo come la Yahama hanno iniziato a fare test pratici in acqua, al fine di poter fornire agli acquirenti ed ai rivenditori quante più informazioni possibili sul consumo motori marini.
Una cosa simile la puoi trovare nei siti di alcune aziende produttrici o concessionari di barche. Non sempre sono pubblici ma spesso basta richiede le informazioni e ti rispondono con estrema velocità. Nel nostro concessionario di Mesagne, puoi trovare i test di quasi tutte le barche, nuove oppure alle volte anche usate , provati per velocità e giri motore differenti. Questo per garantirti le maggiori informazioni possibili sui consumi fuoribordo.
Il primo consiglio utile che ci viene in maniera del tutto naturale fornirti è quello di non partire dal consumo barca e quindi dal motore, bensì dalla scelta dell’imbarcazione perfetta per te. Il consumo del fuoribordo scelto chiaramente è sempre da rapportare alle prestazioni che pretendi dal tuo natante, che tu sia un diportista della domenica oppure un esperto di imbarcazioni e quindi dei consumi motori marini.
Non appena avrai scelto il natante giusto per te, scegli il motore che “monta” e cerca soprattutto l’esistenza di test su quell’imbarcazione (sia essa una barca oppure un gommone).
Una volta scelta la giusta combinazione tra motore e natante, dovresti valutare i dati con un’approssimazione del 10% circa sui consumi barche.
Infine, ripetiamo, ti conviene sempre rivolgerti al tuo concessionario di fiducia, che saprà fornirti le giuste indicazioni evitando così di incorrere a pubblicità ingannevoli e fuorvianti.
In linea di massima la domanda cruciale che devi sempre porti è: in che modo inciderebbe il consumo della mia imbarcazione in base all’utilizzo che ne faccio? Facendo un esempio pratico, stai valutando l’acquisto di una barca 9 metri con 2 motori da 200 cavalli diesel. In media, questa tipologia di barca in planata potrebbe consumarti 25/30 litri a motore per ora.
Se utilizzi questa propulsione per circa 100 ore in una stagione potresti arrivare a consumare circa 6000 litri, che moltiplicandolo per il costo medio (si spera ancora per poco) di 2€/litro fa circa 12000 €. Ti cambierebbe qualcosa spendere un pò di più e quindi valutare a monto il consumo previsto dai motori della tua imbarcazione?
I motori Yamaha si rifanno il look! Scopri di più cliccando qui .
Entra in contatto con il Centro Nautico Idea Verde. Compilando il form, potrai ottenere tutte le informazioni di cui hai bisogno sulle barche, i gommoni, le moto d’acqua, i motori e gli accessori per la nautica da diporto. Il nostro help center risponderà nel minor tempo possibile.
Ottimizzare i consumi in barca. Perché? Per risparmiare , ovviamente. Ma anche per aumentare l’autonomia di navigazione, considerando che il carburante oltre a costare, pesa e ingombra, e sarebbe quindi opportuno riuscire a navigare di più con meno carburante. Ottimizzare i consumi in barca è poi importante anche dal punto di vista ambientale, per ridurre al minimo le emissioni nocive. Ma come fare? Certo, il primo trucco sarebbe quello di navigare il più possibile a vela. Ma non sempre è possibile, e peraltro si stima che le barche a vela, a livello mondiale, costituiscano solamente l’8% del mercato(stando ai dati ICOMIA ). In un mondo di barche a motore – e di barche a vela che usano di frequente la navigazione a motore – ottimizzare i consumi in barca è fondamentale: vediamo come fare!
Ridurre il consumo di carburante in navigazione: l’andatura, tenere sempre d’occhio il livello di carburante.
Altro fattore da tenere in considerazione per ottimizzare i consumi in barca è lo stile di navigazione , e più nello specifico l’andatura . Abbiamo deciso di trattare questo aspetto a parte, in quanto particolarmente trascurato. Qual è l’andatura perfetta? Ebbene, ogni scafo ha la sua. Pensiamo per esempio a uno scafo dislocante : qui la resistenza esercitata dell’acqua aumenta in proporzione alla velocità di navigazione, fino a un punto esatto, oltre il quale spingere ulteriormente sul motore diventa inutile. Sì, perché a quel punto i consumi aumentano in modo significativo, a fronte di una velocità che resta praticamente invariata: la velocità indicativa da non superare si ricava sommando tanti nodi quanto i sono i metri di lunghezza dello scafo alla linea di galleggiamento.
Per quanto riguarda gli scafi plananti , l’andatura più conveniente in fatto di consumi è quella che si raggiunge a una velocità leggermente superiore a quella di planata, che possiamo chiamare quindi “ velocità minima di planata ”. Nel momento in cui per motivi vari non ci si può permettere la planata, avanzando quindi in dislocamento, è bene mantenersi molto distanti dalla velocità di planata, per ridurre al minimo la resistenza esercitata dall’acqua.
Per rendersi conto di quelli che sono i consumi della barca è bene avere sempre sott’occhio l’indicatore del livello del carburante. I serbatoi carburante che non ne prevedono uno, va sottolineato, possono essere resi “intelligenti” con gli appositi kit carburante , i quali comprendono sia il galleggiante da inserire all’interno del contenitore, sia l’indicatore del carburante da installare in bella vista.
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INFINITY TERRACE
Tutti gli spazi sono stati ideati per favorire il massimo del comfort e della convivialità a bordo del Magellano 66. Nel pozzetto, un divano semicircolare abbraccia il grande tavolo da pranzo, regalando agli ospiti una meravigliosa vista sull’orizzonte grazie al parapetto trasparente.
TRA CIELO E MARE
Il flybridge è suddiviso in tre aree distinte e, per chi desidera un ulteriore livello di comfort, è possibile integrare un elegante American bar. Grande attenzione è stata riservata ai vani storage, generosi, spaziosi, comodi e perfettamente integrati nel design.
TOTALE PRIVACY
Il layout del main deck è studiato per garantire privacy tra ospiti ed equipaggio, anche nella versione open-space. Nella seconda versione proposta, Navetta, la privacy raggiunge un livello ancora più alto grazie alla completa separazione tra cucina e timoneria, accessibile tramite una porta laterale. La versione Navetta prevede inoltre uno storage aggiuntivo a servizio della cucina.
L’ARTE DELLA QUOTIDIANITÀ
Il design degli interni è caratterizzato da intimità ed eleganza. Le atmosfere a bordo del Magellano 66 sembrano come sospese nel tempo e grazie alla loro armonia e raffinatezza impreziosiscono ogni esperienza di navigazione, soprattutto quelle a lungo raggio. Particolare importanza è data alle aree storage, studiate per custodire tutto il necessario per soggiorni lunghi e piacevoli.
CARENA DUAL MODE
La carena Dual Mode è una carena semiplanante ad alta efficienza studiata per ridurre i consumi e le emissioni di CO2 alle medie velocità fino al 20%* garantendo un comfort di navigazione superiore anche in caso di mare formato. La carena a doppio spigolo, abbinata alla prua verticale, consente di navigare confortevolmente sia alle basse velocità per un tempo prolungato che alle velocità più sostenute attenuando l’impatto sull’onda ed offrendo in questo modo una maggiore libertà di navigazione.
*rispetto ad imbarcazioni di pari peso e dimensioni con carena a spigolo tradizionale
Pioniere nell’uso della fibra di carbonio che va oltre l’aspetto di pura performance, Azimut ha lanciato la “Carbon Tech Generation”, ovvero yacht con estesi volumi di bordo in grado di conservare un’eccellente stabilità e una perfetta gestione della barca. La barca, che in questo modo conserva il baricentro basso, è stata realizzata in fibra di carbonio principalmente nelle parti superiori, alleggerendo i componenti laminati del 30% e riducendo il rollio fino al 15%.
Il design e l’ingegneria di questo yacht sono stati progettati in conformità ai più alti standard tecnici previsti per navi da diporto. Azimut Yachts rilascia una dichiarazione relativa all’utilizzo di materiali premium, alla tecnologia avanzata e alle rigorose procedure di collaudo.
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I mega yacht sono imbarcazioni di lusso che hanno fatto la loro comparsa sul mercato negli anni ‘80. Il primo della storia è stato il panfilo Nabila, varato nel 1979 e di proprietà del petroliere Kashoggi.
La loro caratteristica, come suggerisce il nome, è quella di avere dimensioni che superano di molto gli standard degli yacht tradizionali.
Mediamente infatti le lunghezze di un super yacht si aggirano sui 40 metri ma si spingono anche molto oltre, non essendoci limiti alle loro dimensioni e stazza, che non siano quelli stabiliti dai desideri e dalle possibilità dei loro proprietari.
Al momento il più lungo in assoluto è l’Azzam che misura 180 metri ed è super anche per il prezzo (500 milioni di euro) e la quantità di carburante che può contenere (un milione di litri).
Riassumendo…
I mega yacht sono yacht di 40 metri e più di lunghezza dotati di finiture e optional di lusso. Alcuni celebri mega yacht sono:
Altri super yacht vantano piscine e spiagge interne, e spazi da far invidia alle costruzioni di lusso realizzate sulla terraferma.
Nel settore dei luxury yacht, queste “navi private” rappresentano circa 1/4 del mercato complessivo. Una porzione destinata a crescere e che, prevedibilmente presto, raggiungerà il 50% del totale.
L’Italia è uno dei paesi dove la costruzione di queste imbarcazioni di lusso di grandi dimensioni sarà strategica per l’intero comparto nautico e l’interesse per queste realizzazioni straordinarie è molto alto.
Ma quali sono per un potenziale armatore le voci di spesa di cui tener conto? Proviamo a vederle tutte.
Il costo di questi super yacht, come è facile immaginare, varia al variare delle loro dimensioni. Se uno yacht di lusso tra i 30 e i 40 metri come il Navetta Custom Line 42 ha un prezzo di listino di 18 milioni di euro, i modelli da 100 metri, invece, sfiorano, e a volte superano, i 100 milioni di euro. Fino salire ai 500 milioni del già citato Azzam.
Si tratta di veri mostri del mare, come quelli realizzati da Blohm + Voss, o firmati da designer come Francesco Paszkowski e Lenard Nuvolari, che richiedono disponibilità pressoché illimitate se si considerano tutte le spese che comportano.
Voci importanti di spesa riguardano infatti la gestione del personale, stipendi extra compresi, e quella per il corredo e i complementi d’arredo che saranno inevitabilmente all’altezza degli standard qualitativi di design e pregio, che caratterizzano fin nei dettagli qualsiasi yacht o mega yacht di lusso.
Vediamo quali cifre raggiungono le spese più ordinarie legate alla manutenzione di un super yacht.
Gli yacht in vendita di certo non mancano anche quando si parla di mega yacht, ma potrebbe essere utile sapere che i prezzi scendono di molto quando si opta per l’usato.
La scelta di modelli disponibili è ampia anche in questo caso.
Ti interessa conoscere la nostra lista di yacht nuovi? Scopri quale sarà la tua prossima imbarcazione di lusso. Clicca per collegarti alla pagina dedicata.
La spesa complessiva prevista è di circa il 10% del valore di acquisto a cui sono da aggiungere i costi di alaggio, sosta ed equipaggio.
Sono da tenere in conto poi i costi di manutenzione ordinaria che proteggono da umidità, sole e sale, e quelli di manutenzione straordinaria che tengono conto di altri piccoli incidenti straordinari.
Indicativamente possiamo ipotizzare un costo di 12.000 euro per alaggio e varo e altri 10.000 per la manutenzione dei motori.
Per finire, inciderà sul totale delle spese anche l’acquisto degli accessori che garantiscono di migliorare lo stato di salute dello yacht.
Molto rilevanti sono anche i costi di ormeggio. La marina più cara in assoluto è Capri , dove va conteggiata quotidianamente una spesa addirittura doppia a quella del Port de Saint Tropez : 2585 euro al giorno per uno yacht di 40+ metri, in alta stagione. Alla capolista italiana seguono le marine di Porto cervo e Portofino , dove comunque non si scende al di sotto dei 2000 euro.
Anche in questo caso i costi aumentano all’aumentare delle dimensioni, sempre però che l’ormeggio sia consentito.
Tra queste ricordiamo la marina di Mirabello a La Spezia, la quale è sicuramente una delle marine più adatte per l’ormeggio dei megayacht – è stata scelta da Giorgio Armani per la sua M/Y Main.
In genere però, come già accennato, non tutte le marine consentono alle imbarcazioni di lusso di grandi dimensioni: e dai 70 metri di lunghezza in poi l’unica possibilità è levare l’àncora al largo.
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L’aspirazione di possedere uno yacht di lusso suscita l’immaginazione di molti intenditori e appassionati di nautica. Nel 2023, il mercato nautico ha continuato a evolversi, influenzato da complesse dinamiche economiche, e lo yacht di 25 metri rimane un simbolo di prestigio e libertà. Lo scopo di questo articolo è quello di svelare il prezzo degli yacht 2023 , concentrandosi sui numerosi fattori che ne definiscono il costo. Rivolta sia ai potenziali acquirenti che agli appassionati, questa guida all’acquisto di yacht vuole essere una fonte di informazioni accurate, che faccia luce sul costo degli yacht da 25 metri per aiutarvi a prendere una decisione consapevole.
Capire il prezzo base di uno yacht di 25 metri.
Navigare in acque cristalline a bordo del proprio yacht di lusso è un’aspirazione per molti, ma qual è la realtà finanziaria dietro questo sogno? Nel 2023, il prezzo di partenza di uno yacht di 25 metri può variare notevolmente in base a una serie di criteri. Storicamente, l’acquisto di un simile gioiello galleggiante parte da alcuni milioni di euro. Si tratta di una stima iniziale, che spesso tiene conto solo del design standard senza fronzoli.
L’analisi di mercato di quest’anno rivela una tendenza al rialzo, correlata a una maggiore richiesta di personalizzazione di alta gamma e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. La crescente sofisticazione dei sistemi di navigazione e di comfort di bordo giustifica in parte questa inflazione.
La tariffa di base può essere trasformata da una miriade di variabili. Ecco alcuni dei fattori più decisivi:
Questi fattori possono far fluttuare notevolmente il prezzo di uno yacht di 25 metri , sottolineando l’importanza di una valutazione approfondita prima di qualsiasi acquisto.
Per illustrare la varietà di opzioni e fasce di prezzo disponibili, vediamo alcuni esempi:
Modello di yacht | Prezzo base | Prezzi con personalizzazioni |
---|---|---|
Azimut Grande | 4,5 milioni di euro | 6 milioni di euro |
Sunseeker Predator | 3,8 milioni di euro | 5,5 milioni di euro |
Principessa Y85 | 4 milioni di euro | 6,2 milioni di euro |
Questi dati sono indicativi e dipendono in larga misura dalle specifiche ordinate dal cliente. Opzioni aggiuntive e servizi esclusivi possono includere, ma non solo, sistemi di intrattenimento avanzati, sommergibili integrati o suite proprietarie personalizzate, ognuno dei quali aggiunge un ulteriore livello al costo finale.
In questo spirito di trasparenza e praticità, il nostro obiettivo è quello di fornire una guida completa all ‘acquisto di yacht che offra ai futuri proprietari una visione chiara del mercato attuale. Comprendere le numerose sfaccettature del prezzo aiuta a redigere un budget realistico e ad anticipare le spese future: fattori cruciali per qualsiasi acquirente informato.
Quale budget dovete prevedere oltre al costo di acquisto iniziale.
L’acquisto di uno yacht di lusso è solo il primo passo di un percorso finanziario più consistente. Oltre al costo iniziale, che comprende la progettazione, la costruzione e l’acquisto stesso, ci sono altri costi significativi da considerare. È necessario prevedere le spese operative, tra cui l’equipaggio, i costi del carburante, la manutenzione, le riparazioni regolari, l’assicurazione e i costi di ormeggio. Per uno yacht di 25 metri, queste spese possono arrivare rapidamente a centinaia di migliaia di euro all’anno. È quindi essenziale pianificare un budget complessivo che comprenda questi aspetti per mantenere lo yacht in condizioni di navigabilità e garantirne il lusso costante.
Il mercato degli yacht è globale, ma le variazioni regionali possono influire sul prezzo di acquisto. Tasse, dazi all’importazione e costi di trasporto sono solo alcune delle variabili economiche da considerare. Ad esempio, l’acquisto di uno yacht nella regione europea può comportare costi aggiuntivi dovuti all’IVA, mentre altre regioni offrono interessanti incentivi fiscali. Inoltre, la vicinanza a cantieri navali rinomati può ridurre i costi di consegna e talvolta anche quelli associati alla manodopera specializzata. Scegliere il posto giusto per l’acquisto può quindi essere una mossa strategica per ottimizzare l’esborso iniziale.
La differenza di prezzo tra uno yacht nuovo e uno usato di 25 metri può essere notevole. Un nuovo modello beneficia delle più recenti innovazioni tecnologiche e della garanzia del produttore, ma a un prezzo superiore. D’altra parte, uno yacht di seconda mano può offrire un miglior rapporto qualità-prezzo, tenendo conto del deprezzamento. Tuttavia, al prezzo di acquisto può essere aggiunta una tassa di ristrutturazione o di ammodernamento se l’unità richiede una ristrutturazione o se l’acquirente desidera personalizzare alcuni aspetti dello yacht. Anche l’età dello yacht, le sue condizioni e la sua storia di manutenzione influiscono sulla differenza di costi da prevedere.
La manutenzione annuale di uno yacht di 25 metri comprende diversi elementi essenziali per il suo buon funzionamento e per preservarne il valore. La manutenzione preventiva e correttiva, il rinnovo delle certificazioni di sicurezza, gli aggiornamenti tecnologici e la manutenzione estetica sono tra le voci di spesa ricorrenti. Occorre inoltre tenere conto dei costi di stoccaggio invernale e fuori stagione. Si stima che queste spese possano rappresentare ogni anno circa il 10% del prezzo iniziale dello yacht, una cifra da non trascurare nella pianificazione del budget.
Il finanziamento e l’assicurazione di uno yacht di lusso sono aspetti cruciali della gestione finanziaria dell’acquisto. Il finanziamento a debito comporta l’applicazione di interessi passivi e incide sul costo totale dell’investimento. Per quanto riguarda l’assicurazione, deve essere sufficientemente completa da proteggere da vari rischi, tra cui danni, responsabilità civile e incidenti in mare. Queste polizze assicurative sono spesso costose a causa dell’elevato valore dei beni assicurati e possono variare a seconda della zona di navigazione e dell’utilizzo dello yacht. È quindi essenziale valutare attentamente questi costi per assicurarsi che siano in linea con le capacità finanziarie del proprietario.
Investire in uno yacht di 25 metri rappresenta un impegno finanziario considerevole nel 2023. Gli elementi presentati in questa guida all’acquisto di uno yacht sottolineano l’importanza di un’analisi meticolosa dei costi intrinseci, che spesso superano il prezzo di acquisto iniziale. Dalle spese operative ai costi di manutenzione, ogni fattore deve essere attentamente esaminato. Consultate gli esperti di nautica da diporto per avere una panoramica completa, che faciliti un processo decisionale informato e adeguato alle vostre aspirazioni marittime e finanziarie. Considerate attentamente ogni aspetto per evitare che il vostro sogno di uno yacht di lusso si trasformi in un’odissea economica imprevista.
Voi siete Voi siete Una società Un privato
da Martin- ATI Yachts | Gen 18, 2024
Il fascino della maestosità degli oceani e la promessa di avventure indimenticabili sulle onde è in continua crescita, suscitando un forte interesse...
La ricerca di uno yacht di lusso non è solo un acquisto, ma la realizzazione di un sogno, l'incarnazione di uno status di eccezione e di successo....
La lussuosa scia lasciata dagli yacht di prestigio percorre oggi i mari con innegabile eleganza, incarnando una crescente mania per il lusso...
Scusi, ma quanto consuma.
Questa è la domanda che spesso mi fanno.
Voglio partire dal principio, anche se logico.
Le barche a vela consumano molto meno a parità di lunghezza rispetto alle barche a motore siccome vanno a vela e, quanto entrano ed escono dal porto o navigano a motore, la potenza di quest’ultimo è in proporzione piccolissima.
Affermare quindi che le barche a vela consumano meno rispetto alle barche a motore, sarebbe come affermare che la bicicletta consuma meno della motocicletta. Barche a vela e barche a motore, sono due sport differenti e sotto questo aspetto non confrontabili.
Voglio quindi affrontare il discorso più utile riguardo ai consumi e approfondire la questione sulle barche a motore di qualsivoglia dimensione e tipologia di motore, escluse le navi cioè mezzi sopra i 24 metri.
La faccenda è subito spiegata, in quanto nel campo nautico chi produce i motori non è lo stesso soggetto che produce la barca e viceversa. Quindi il produttore di motore fa il suo prodotto cercando di fare il meglio, ma di fatto senza sapere dove andrà poi applicato.
Non esiste a tutt’oggi una normativa che indichi ai costruttori di propulsori il modo in cui il consumo debba essere indicato sul certificato di potenza, comunemente chiamato libretto, ma solo l’obbligo di indicarlo.
Quindi, ci troviamo aziende produttrici che scrivono il consumo massimo a banco di quel motore, altri un consumo medio teorico con la proporzione a 5 steps classico degli americani, altri che indicano un consumo medio in base ai test effettuati su una sola barca.
Pensate a quanto sia difficile da interpretare e poco utilizzabile un dato del genere.
Per spiegarmi meglio, è come chiedere quanta acqua consuma una persona di 80 kg al giorno. Impossibile dirlo in quanto le variabili sono quasi infinite, considerando le differenze tra uomo e donna, sportivo o sedentario, in quale momento della giornata: se mentre è al PC o dopo una partita a calcio.
Insomma, volere stabilire una quota certa, è possibile solo ed esclusivamente facendo un test specifico su quella barca, con quel motore, con quelle condizioni specifiche di mare o lago ed esattamente con quelle persone e pesi caricati.
Quindi normalmente si procede per approssimazione, che è la strada più battuta ed anche la più intelligente.
Recentemente molte case produttrici di motori hanno iniziato a fare test pratici in acqua, al fine di poter dare un’informazione più chiara agli appassionati della nautica. Anche alcune testate giornalistiche di settore fanno test comparativi che aiutano ad avere dei parametri paragonabili a barche simili alla tua o a quella che vorresti prendere.
Nel campo dei fuori bordo uno degli esempi è Honda, che pubblica sul suo sito i Performance Bulletin , per tutti i modelli di motori che ha testato sulle diverse barche o gommoni.
Una cosa simile la puoi trovare nei siti americani delle barche prodotte negli Usa. Non sempre sono pubblici ma spesso basta mandare una mail e ti rispondono con estrema velocità. Nella rete dei concessionari BENETEAU puoi trovare i test di quasi tutte le barche, provati per velocità e giri motore differenti.
L’equazione “grammi/cavalli/ora + 30%”, è un’indicazione valida ai fini informativi, sicuramente più vicina alla realtà rispetto ai dati riportati sul certificato del motore ma spesso è inadattabile alle condizioni normali di utilizzo della barca.
Se ti interessa sapere quanto può consumare una barca ti elenco le regole da seguire e quelle da non seguire.
Da non seguire come dato certo
Concludendo voglio lasciarti con una domanda:
Cosa cambia nella tua vita se la barca che stai acquistando consuma il 20% in più o in meno, considerando che se è la tua unica passione ed hai molto tempo libero, la usi mediamente 300/400 ore all’anno e se invece hai anche altre passioni e magari la utilizzi con la famiglia, stai col motore acceso meno di 100 ore l’anno?
Considera l’ipotesi che stai valutando l’acquisto di una barca da 10 metri con 2 motori da 200 cavalli diesel. Mediamente la barca in planata potrebbe consumarti 25/30 litri a motore per ora.
Utilizza come dato quindi 60 litri ora. Considera di utilizzare molto la barca, 100 ore in una stagione che si traduce in 6000 litri, che moltiplicandolo per € 1,80 sono € 10800,00.
Il 30% in più sono circa € 3240. A questo punto segui la mia riflessione che va oltre agli aspetti in materia di ecologia che non voglio affrontare qui:
Stai per comprare una barca di circa 10 metri che da nuova ha un prezzo medio che oscilla tra i € 150.000,00 ed i € 250.000,00, spendi per il posto barca mediamente 4/5.000,00 e il fatto che la barca che ti piace consuma € 3000 circa in più all’anno ti fa veramente titubare?
Buona riflessione e continua a seguirmi.
Scusa … non mi tornano mica i conti finali: se ho un consumo medio di 60 litri/ora e uso la barca per 100 ore, mi pare che dovrei consumare in tutto (60×100=6000) 6.000 litri di benzina, che moltiplicati per €1,80 farebbero €10.800, il cui +30% sarebbero circa €3.000 e non €300. In un anno mi pago circa il 60% minimo del solo posto barca … che proprio pochissimo in assoluto non è! O sbaglio?
Ciao Riccardo, ti ringrazio per la precisazione che ho prontamente corretto. Errori di calcolo a parte, con il mio articolo ho voluto fare riflettere sulla reale situazione e non sulle percezioni.
Considera che mediamente le imbarcazioni a motore in USA vengono usate a motore acceso per 37 ore anno (dati ECOMIA) ed in Italia non superiamo le 50.
Ora, se riconti tutto con il prezzo attuale del carburante vedrai che stiamo parlando di circa € 1000,00.
Questo importo non dice molto in valore assoluto, ma rapportato alla barca di cui faccio riferimento, non fa sicuramente la differenza.
Grazie per lo spunto
Io da oltre 50 anni posseggo una barca, non troppo grande, sui 10 metri. Una cosa però l’ho capita già dopo la prima stagione. Le barche sono come le belle ragazze, se ti piacciono prendile e divertiti come ti pare ma, una cosa non dovrai mai fare : i conti. È un gioco meraviglioso ma sempre in perdita a livello economico. Comunque si vive una volta sola!!!! Quindi…. Buon divertimento e buon vento sempre in poppa.
Questo è lo spirito Luciano! Buon vento.
Sono assolutamente d’accordo! Devi viverla e basta…se cominci a fare conti di convenienza non fai piu’ niente. Il costo minore (per quanto mi riguarda)alla fine poi è proprio il carburante….godiamocela e basta!
Ciao Lorenzo, grazie per aver condiviso il tuo pensiero e Buon Vento sempre.
Pubblico una considerazione fatta da su Facebook. Bruno Macigno: buongiorno, ho trovato un vecchio articolo o post sui consumi dei motori, la firma è Oscar Bellandi. non so se sia stato lei a scriverlo, nel caso è molto vago e impreciso, mancante di un dato molto importante relativo alla qualità del mare e del vento che possono influire sul consumo solo in relazione alla velocità , per ciò che riguarda il consumo specifico il calcolo è giusto ed è molto variabile solo se è abbinato alla velocità. questo mio intervento è solo a titolo informativo perchè sto avendo discussioni (molto pacate) con conoscenti e amici vari sui consumi dichiarati da questi che a mio avviso sono eccessivamente ridotti, come se si facesse una gara a chi consuma meno portando dati alla fine non veritieri. non sono un ingegnere ma ho sottoposto questi quesiti ad un ingegnere specializzato in motori e relativi consumi di vari carburanti o combustibili, ( è il suo lavoro) consulente anche di organi di ricerca a livello nazionale, il quale è rimasto sia stupito che incredulo su certe dichiarazioni di consumi eccessivamente ridotti. poi tutto è possibile personalmente sono il re dei dubbiosi…………………….. https://www.barchemania.com/quanto-consuma-una-barca/
Buongiorno Bruno, innanzi tutto grazie per il commento che mi da modo di approfondire la questione.
Nell’articolo, scrivo che se uno vuole sapere veramente quanto consuma una barca è necessario un approccio empirico. ” …Quindi normalmente si procede per approssimazione, che è la strada più battuta ed anche la più intelligente. Recentemente molte case produttrici di motori hanno iniziato a fare test pratici in acqua, al fine di poter dare un’informazione più chiara agli appassionati della nautica. Anche alcune testate giornalistiche di settore fanno test comparativi che aiutano ad avere dei parametri paragonabili a barche simili alla tua o a quella che vorresti prendere. Nel campo dei fuori bordo uno degli esempi è Honda, che pubblica sul suo sito i Performance Bulletin, per tutti i modelli di motori che ha testato sulle diverse barche o gommoni…”
Sulle varianti che complicano i calcoli scrivo: ” …Capire quanto consuma una barca, cosa che si fa normalmente quando si cerca una nuova auto sfogliando una rivista automobilistica, è al momento quasi impossibile. La faccenda è subito spiegata, in quanto nel campo nautico chi produce i motori non è lo stesso soggetto che produce la barca e viceversa. Quindi il produttore di motore fa il suo prodotto cercando di fare il meglio, ma di fatto senza sapere dove andrà poi applicato…”
Detto questo, i calcoli ingegneristici come la formula: “grammi/cavalli/ora + 30%”, è una vera approssimazione che spesso è completamente stravolta nei test.
Concludendo solo i test danno una vera risposta, siccome le variabili sono talmente tante che cercare di essere precisi sulla carta è quantomeno azzardato.
Alla Prossima Buon Vento
Non mi fa titubare,mi dà la certezza che non mi posso permettere di spendere tanto per il carburante. Intanto non è detto che io compri una barca nuova da 250.000 euro, ma semplicemente un 8 metri usato da 25.000. e 300 cv.Per il posto barca ho dato un’occhiata e, ammesso che ci siano posti liberi, si trova anche a meno (almeno qui in Toscana). Considerato le spese di manutenzione,assicurazione, e appunto attracco e rimessaggio ho capito che potrei,sì, permettermi di mantenerla ma…non ci potrei andare, proprio visti i consumi.Eccome se serve informarsi prima sul consumo ed è lecito titubare!
Buongiorno Andrea, ti ringraziamo di aver condiviso il tuo punto di vista. Buon Vento
Buongiorno Come Lei sono molto titubante anche io. Addirittura il mio budget è sotto i 15mila per un natante sotto i 10 MT. Posto barca dalle mie parti me la dovrei cavare con 2- 2,5 Mila di Però Il dubbio sui consumi rimane, per esperienza lavorativa ( lavoro sui Crew-boat mezzi interamente d’ alluminio di 50 MT con 4 motori principali da 1500 CV ognuno Caterpillar o Cummins con dei consumi molto variabili in base alle condimeteo il mare mosso influisce non poco,alla corrente se si naviga con correnti a favore si consuma meno,il carico a bordo influisce non poco sui consumi ) ma posso dichiarare che quello che più influisce sui consumi è la velocità i giri motori. Su un mezzo con 4 motori da 2500 CV Caterpillar a giri massimi (in sicurezza) raggiungiamo una velocità di 27 Knt con un consumo di gasolio di 250 kg a motore praticamente 1 tonnellata/ora totale. Stessa nave a 1050 giri motori a una velocità di 14,5-15 Knt consuma 120 kg a motore per un totale di 480 kg tutti e quattro i motori, meno della metà. La mia domanda è: se non m’ interessa la velocità stesso discorso vale per le barche sia a benzina che a gasolio da diporto? Dovrei acquistare un Fairliner da 9mt con 2 motori entro fuori bordo volvo a benzina e andando a una velocità da passeggio 10 Knt diciamo riesco ad abbassare notevolmente i consumi? Buon vento a tutti Beast regards Benedetto M. [email protected]
Buongiorno Benedetto, vado subito alle risposte per non fare giri inutili di parole. Mediamente un motore diesel consuma su una barca planante dal 30% al 40% in meno ma se lo mantengo sempre o quasi su di giri, il risultato è che andrò meno veloce di un motore benzina a la differenza di consumi si riduce quasi a zero. Un entro bordo diesel ha senso se non voglio avere prestazioni e voglio girare lentamente. Questo discorso è valido se parliamo di barche di circa massimo 10 metri di circa 7/8000 kg.
Seconda: credo che essendo una barca planante, per risparmiare sui consumi dovrai navigare a 7/8 nodi siccome a 10/12 la barca inizierà a voler planare, e questa è la condizione peggiore nel rapporto di resa e consumo.
Queste sono idee teoriche che vanno verificate con quella specifica barca e non sulla carta o chiedendo in giro.
Se non so come fare, una valida opzione è quella di fare il pieno fino all’orlo, poi navigarci alla velocità che desidero per 1 o 2 ore poi tornare a rifare il pieno all’orlo come prima. In questo modo avrà il dato Vero e Specifico di questa barca.
Buongiorno e grazie Oscar, risposta molto esaustiva la tua e devo dire che ha risolto i miei dubbi (almeno in parte, anche perché l altra parte è da appurare sul campo nell’ atto pratico e il tuo sistema del pieno prima e dopo è sicuramente il modo più veritiero). Spero che il mio sogno vada in porto e soprattutto che non mi “sveni”, ormai prossimo alla pensione con 40 anni di navigazione di cui quasi 30 al Comando di Rimorchiatori e Crew/boat probabilmente il mare il suo profumo il suo colore e soprattutto la pesca non mi ha ancora stufato, miei colleghi mi dicono che sono pazzo. Un aneddoto che mi racconta sempre mio padre anche lui Comandante e oggi ha 94 anni; un Comandante, dopo aver chiuso la sua carriera lavorativa di mare, di tempeste, di freddo, di vento, ma anche di sole…prende un remo e inizia a camminare verso i monti. Ogni tanto incontra qualcuno che gli chiede ” dove vai con quel remo sulla spalla?” Ma lui in silenzio e sempre più convinto cammina sempre verso la montagna. Un bel giorno incontra un signore che gli dice: “dove vai con quel bastone sulla spalla?” Allora il Comandante si ferma ed esclama:” ECCO SONO ARRIVATO”…. Non è il mio caso. Buon vento a tutti Slt Benedetto M.
Benissimo Benedetto, Buon Vento allora
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